Memorie Di Sale. Viaggio sonoro per mare e altri approdi

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Memorie di Sale è il decimo cd dei Radicanto e festeggia il ventennale di attività della band pugliese in collaborazione con Arealive s.r.l., le edizioni musicali Megasound Records ed il sostegno di Pugliasounds.

Un disco che vive di suggestioni sonore intense e variopinte: 13 tracce musicali in equilibrio tra passato e contemporaneità.Un vero e proprio caleidoscopio sonoro dove si alternano ballate di sapore medievale, canzone d’autore, world music con armonie di matrice jazzistica, musica popolare, improvvisazione progressiva e timbri originali. Un cd acustico dove si incontrano la tradizione folk pugliese e gli stilemi musicali africani e mediorientali.

Ci sono tre composizioni a firma di Giuseppe De Trizio, già presenti nel repertorio della band, riproposte con un vestito tutto nuovo come l’affascinante “Pietre bianche”, ma anche la canzone-manifesto “Mezz’ a la strade”, in cui l’attitudine teatrale del gruppo si manifesta a tinte forti per finire con “La pesca grosse” omaggio alle città di mare, brano presente nel primo cd “Echi di gente”, pubblicato nel 1999.

L’appuntamento con la canzone d’autore in lingua inaugura e chiude il cd con due composizioni che frequentano la memoria del tempo e di un meridione tutto da rileggere come “A sud” (a firma di Maria Giaquinto) e “Passa la storia” (De Trizio). Si passa dalla grande famiglia della “tarantella” con la ballata “Bella donn”, montanara che omaggia la longeva tradizione garganica carpinese, all’adamantina “Alla findanella” raffinato brano tradizionale di Ferrandina (provincia di Matera), alla “Tarantella prima” per sola chitarra di Giuseppe De Trizio, per giungere ai brani “All’acque” e “Natale profano” (a cura dell’attore barese Vito Signorile). L’omaggio d’autore alle storie della città di Bari continua con “La capa del turco”, riedizione di un’antica leggenda cittadina e “Ninna nanna reginella” (entrambe scritte da M. Giaquinto), per compiersi con “Filecenza” (De Trizio), affresco del popolo barese in bilico tra sacro e profano.

Il marchio di fabbrica dei Radicanto riluce nei sublimi impasti vocali di Fabrizio Piepoli e Maria Giaquinto, sorretti dai timbri percussivi di Francesco De Palma e dalle corde intrecciate di Giuseppe De Trizio e Adolfo La Volpe. Dopo qualche album ritorna il timbro sapiente dei flauti dolci di Gianni Gelao e l’agilità melodica del flauto traverso di Paolo Pace.

L’ascolto della musica è ascolto interiore, ascolto dell’altro: luogo del dialogo e del confronto interculturale, sotto il segno della antica dottrina dell’ethos che nella Magna Grecia ha il suo naturale luogo di risonanza.

 

NOTE SUI BRANI

A sud: un mosaico mediterraneo di civiltà scolpite nella pietra, nei volti e nei dialetti del sud

Pietre bianche: accecanti città di mare

Mezz’a la strade: pellegrini, marinai, briganti sfilano come arcani dei tarocchi in una processione pagana

All’acque: struggente ballata di una donna in amore, cantato vicino alla fontana

Filecenza: termine usato dai bambini nei loro giochi per strada, filastrocca che fa da contrappunto al popolo in attesa di un miracolo, mentre sfila la processione del santo dalla pelle scura, Nicola, patrono di Bari

La capa del turco: una storia “gotica” ispirata a un’antica leggenda barese, al tempo delle invasioni saracene

Ninna nanna reginella: la voce di una madre culla la sua bambina, sognando per lei una vita migliore della sua

Bella donn: tarantella di Carpino (Fonte Andrea Sacco), allegoria del corteggiamento che svela l’alternarsi delle stagioni dell’amore e del tempo

Tarantella prima: brano strumentale per chitarra classica, caleidoscopio di suggestioni modali tra modo maggiore e modo minore

Natale profano: narrazione popolare della natività, in equilibrio antico tra sacro e profano

La Pesca grossa: immortala dal tramonto all’alba il lavoro dei pescatori su un mare popolato di barche e lampare

Findanella: ballata popolare di Ferrandina (Mt), canto di corteggiamento che riecheggia in metafore vivide

Passa la storia: la storia non smetterà mai di insegnarci il futuro

 

I MUSICISTI

Maria Giaquinto
(canto, voce recitante)

Fabrizio Piepoli (canto, tastiere)

Giuseppe De Trizio (chitarra classica, mandolino, arrangiamenti)

Adolfo La Volpe (chitarra classica, chitarra elettrica, chitarra portoghese, oud, saz, basso elettrico)

Francesco De Palma (zarb, udu, tar, bendir, riq, tamburelli, doumbek, darbuka, cajon, talking drum, batteria, castagnette, micropercussioni)

Paolo Pace (flauto traverso in “Pietre bianche”, “Filecenza”, “Passa la storia”)

Gianni Gelao (chanter, flauti dolci in “La capa del turco”, “Ninna nanna reginella”, “Bella donn”)

 


radicantoIl risultato è una performance musicale d’impatto, votata al ritmo, alla  melodia e alla memoria di quella storia non ufficiale che non smetterà mai di insegnarci il futuro, con i suoi momenti d’autore che riecheggiano fra le note e che prendono forma nella poetica ruvida dei suoi cantori. E’ difficile non partecipare emotivamente a questa riappropriazione della nostra memoria, ricollocata nel contesto moderno e quindi, di ancora più immediata fruizione.  

 I Radicanto, nel loro percorso artistico vantano collaborazioni con alcuni tra i massimi esponenti della musica di tradizione, di quella antica,  ma anche d’autore e jazz, sia in contesti cinematografici che in quelli live  e discografici (Teresa De Sio, Raiz, Lucilla Galeazzi, Roberto Saviano).